Storia di un DJ indipendente che non si lascia zittire da un algoritmo
📢 Questo non è solo uno sfogo. È il punto di partenza.
Se anche tu hai mai sentito di non avere voce nei social, sappi che non sei solo.
Ci sono momenti nella vita in cui ti chiedi: "Ma cosa ho fatto di così sbagliato?"
E no, non sto parlando di reati gravi o azioni scorrette. Sto parlando di musica. Di passione.
Di notti insonni passate a produrre tracce, a tagliare video, a promuovere serate in cui l’unico obiettivo è far ballare, far vibrare il cuore della gente.
Instagram mi ha bannato tre volte.
Non una, non due. Tre.
E ogni volta è stato un pugno nello stomaco. Perché per un artista indipendente, per un DJ che si costruisce da solo la sua community, i social non sono un passatempo. Sono strumenti di lavoro. Sono ponti tra persone. Sono il megafono di chi ha qualcosa da dire, da suonare, da far sentire.
Il primo ban: la sorpresa
Il primo ban è arrivato come un fulmine a ciel sereno.
Nessun avviso reale. Nessuna spiegazione concreta.
Solo un messaggio freddo che parlava di "violazione delle linee guida".
Avevo pubblicato il reel di una mia serata. Nessuna volgarità, nessuna provocazione. Solo gente che ballava e io alla console, felice come un bambino.
Ma evidentemente, la musica libera e sincera, quella fuori dai circuiti sponsorizzati, può infastidire un algoritmo programmato per premiare altro.
E quando ti accorgi che non hai modo di appellarti, di spiegarti, di esistere... ti senti piccolo. Invisibile.
Il secondo ban: la rabbia
Dopo la prima botta, ho fatto quello che chiunque farebbe: ho riprovato.
Nuovo profilo, nuova energia, più attenzione a ogni singolo contenuto.
Ho evitato musiche “sensibili”, evitato hashtag strani, pubblicato solo contenuti puliti, professionali.
Eppure, di nuovo: sei fuori.
Cancellato. Silenziato.
La rabbia cresce, ma anche la consapevolezza:
non è più solo un caso.
È un sistema che penalizza chi non è dentro certi meccanismi, chi prova a emergere da solo, senza comprarsi la visibilità.
Il terzo ban: la rassegnazione… e la rinascita
Alla terza volta ho pensato seriamente: “basta, mollo tutto”.
Perché investire energie, tempo e cuore in qualcosa che può sparire con un clic?
Ma la verità è che non posso – non voglio – fermarmi.
La musica ce l’ho dentro.
La voglia di condividerla è più forte di qualsiasi algoritmo.
E anche se mi hanno fatto fuori ancora una volta, anche se mi hanno bannato pure l’ultimo profilo,
io resto qui.
Più testardo di prima. Più libero di prima.
La mia casa è qui
Se i social continuano a chiudermi la porta in faccia, io mi costruisco la mia casa.
E quella casa si chiama 👉 djlorix.com.
È lì che racconto le mie serate, carico video, condivido i miei set, pubblico la mia musica.
È lì che chi mi segue può farlo senza paura che domani tutto sparisca di nuovo.
🔖 Salvalo nei preferiti.
Mettilo tra i segnalibri.
Fai come facevamo prima dei social: scegli tu chi seguire davvero.
👉 Torna su www.djlorix.com ogni settimana.
Nuova musica, nuovi racconti, zero censure.
🔗 Seguimi anche su YouTube → youtube.com/@Lorix_Music
E se ti va, scrivimi anche solo per salutarmi:
📧 info@djlorix.com
Sì, leggo tutto.
E ogni volta che qualcuno mi scrive, sento che vale ancora la pena lottare.
Non mi fermerò
Non sono nato per rimanere in silenzio.
Non faccio musica per piacere a un algoritmo.
Faccio musica per far battere il cuore a chi ascolta.
E finché ci sarà anche solo una persona che mi sentirà,
io continuerò a suonare. A raccontare. A vivere.
A presto,
Lorix
